DAL DISEGNO AL POP-UP!
Qual è il metodo d’insegnamento più amato dai bambini?
Il laboratorio creativo.
Cos’è?
Se lo chiediamo ad un bambino lui risponderà: “è imparare qualcosa divertendosi”.
Un genitore risponderà che: “è un metodo di apprendimento in cui un educatore guida un bambino alla realizzazione di un prodotto”.
Esatto!
Ma commettiamo un errore se pensiamo che il fine ultimo sia solamente quello di sviluppare una buona manualità per ottenere ottimi prodotti!
Un laboratorio creativo è molto di più:
è sperimentazione, integrazione, socializzazione, comunicazione, condivisione…
Ultimamente la parola “laboratorio”, insieme al suo sinonimo “officina”, sono molto gettonate; forse perché, immersi come siamo in una realtà virtuale, sentiamo la necessità di toccare qualcosa di materico, di coinvolgere i nostri 5 sensi.
Nel nuovo millennio si è acquisita una curiosa maniera di concepire la pratica; le funzioni delle mani si sono ridotte all’uso del polpastrello; i nativi digitali non sanno usare le forbici, incollare, costruire, piegare la carta…
Gli esperti ci dicono che un apprendimento significativo, duraturo, è un apprendimento che avviene attraverso il fare!
Tante sono le pedagogie che sottolineano questo concetto basilare, una fra tutte Il Metodo Montessori praticato in circa 60.000 scuole in tutto il mondo.
Durante i miei laboratori spesso i genitori rimangono al fianco dei propri figli, qualche volta perché i piccoli male sopportano l’allontanamento, altre volte per il puro piacere di mettersi anche loro in gioco, tornare bambini, ritrovare il gusto di stupirsi!
Questo la dice lunga sul grande bisogno che abbiamo di riappropriarci di tutte le dita, palmo compreso, per sentirle sprofondare in qualche impasto o per vederle muovere abilmente, grazie a pochi ma precisi gesti, per far nascere qualcosa di meraviglioso sotto i propri occhi; il risultato sarà sempre la magia della creazione!
Ma tutto ciò è possibile solo attraverso una educazione al bello. Per questo è così importante che i genitori educhino i propri bambini a frequentare laboratori creativi di qualità fin dai primi anni di vita.
La manualità è terapeutica, ci aiuta a mantenere un equilibrio interiore; calma, rilassa, educa al coordinamento, alla concentrazione.
A tal proposito un’espressione che mi fa sempre sorridere è vedere i bambini, con la loro linguetta che spunta fuori dalla bocca, impegnati a ritagliare!
Splendidi momenti di creatività!!!
Cosa c’è di più appagante che vedere il proprio figlio o nipote, al ritorno da un laboratorio, con il volto soddisfatto, attraversato da un sorriso vincente?
E se notate qualche macchia di colore sul naso, non vi preoccupate, un bambino con quei segni è sicuramente un bambino che si è divertito!
Bruno Munari amava ripetere “Un bambino creativo è un bambino felice”.
Questo naturalmente vale anche per gli adulti.
I miei laboratori creativi si basano sulla tecnica del POP-UP!
Questo termine inglese significa letteralmente “che salta sù” e si intendono tutti quei libri che una volta aperti mostrano pagine tridimensionali.
Nel costruire questi formati in movimento, il cervello lavora su tre dimensioni sviluppando e stimolando la mente.
In questo stato si liberano nel corpo delle sostanze che ci fanno star bene: le endorfine! Le endorfine hanno la capacità di regalarci piacere, gratificazione e felicità.
Da esse dipende il nostro umore, il nostro stato mentale, il sentirci bene o male.
Il pop-up ben si presta come mezzo per essere usato dagli specialisti nell’applicazione della Play therapy in soggetti problematici.
Nel 2008 in una scuola elementare ligure mi capitò inaspettatamente di assistere, insieme alla maestra ad una scena da brivido! Un’alunna con grossi disturbi, durante il laboratorio improvvisamente cambiò voce e “vomitò” scene di violenza familiare che neanche 3 anni di psicologia era riuscita a tirargli fuori.
Da quel momento i servizi sociali seppero come aiutarla.
In certi casi l’arte ti salva la vita!
Perchè il libro animato è così affascinante?
Perchè permette di creare scenografie all’interno delle quali il bambino può divertirsi; inventando così un gioco nel gioco; ma tutto ciò deve essere veramente a misura di bambino!
Spesso infatti, vediamo mani sapienti creare pop up fantastici usando taglierini affilatissimi!
Non si può pensare di affidare nelle mani di una creatura di tre anni, uno strumento ritenuto pericoloso anche per un adulto!
Perseguendo questo obiettivo, ho seguito i corsi di specializzazione di due grandi maestri del pop-up:
Paul Johnson* e Maurizio Loi*, e grazie alla esperienza ventennale maturata in scuole, biblioteche e musei, ho creato un metodo di semplificazione propedeutico all’insegnamento della tecnica pop-up, per far sì che anche i bambini in età prescolare, o con difficoltà d’apprendimento possano realizzare libri in movimento in maniera autonoma.
La tecnica da me studiata si chiama CREO ANCH’IO ed è il primo metodo di approccio per la realizzazione di pop-up adatto ai bambini.
Il metodo CREO ANCH’IO si fregia di tre caratteristiche importanti:
- Semplificazione dei formati
- Tecnica di pieghe e misurazione accessibili a tutti
- Strumenti di taglio idonei ai bambini piccoli
Il metodo CREO ANCH’IO si avvale di una ingegnosa variante:
Il libro da un unico foglio di carta.
Questa tecnica di costruzione tridimensionale non ha bisogno di tenere insieme i fogli, evitando così la frustrazione di prodotti esteticamente poco piacevoli (pagine mal pinzate o che si scollino…) e dà ai bambini la soddisfazione di produrre libri veri, completi di copertina, senza dover affrontare complicate tecniche di rilegatura.
In questo modo diventa possibile concentrarsi sul contenuto!
Creare libri tridimensionali non vincola il bambino ad un solo tipo di decorazione.
A vari livelli di difficoltà, a seconda del targhet, il pop-up può essere illustrato al suo interno attraverso l’uso di tecniche varie: Collage, timbri, digitopittura, frottage, mosaico, stancil, quilling, scrapbooking…e questa molteplicità rende l’esperienza ancora più completa e accattivante.
Creare libri pop-up rafforza l’autostima e regala ai bambini grandi emozioni.
Rita Levi-Montalcini scrisse: “Le emozioni provate nei primi anni di vita, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni nell’intero corso dell’esistenza!
A distanza di 20 anni incontro spesso alunni che me lo confermano!
“Avvicinare i bambini ai libri e farglieli amare è una missione fattibile se forniamo loro proposte stimolanti!” É ciò che afferma il Dott. Francesco Langella Ex Dir. scientifico della Biblioteca Internazionale E. De Amicis per Ragazzi di Genova.
A lui sono particolarmente legata, perchè il mio primo laboratorio e la mia prima mostra personale li realizzai nel 2001 nella biblioteca da lui diretta, con la prestigiosa presentazione del grande maestro Emanuele Luzzati.
Sappiamo tutti quanto la lettura autonoma sia una attività che richiede un notevole impegno e proprio per questo è importante che il processo di apprendimento debba essere sostenuto da iniziative che rendano l’incontro con i libri una esperienza piacevole.
Con il metodo CREO ANCH’IO prima d’ imparare a leggere i bambini imparano a costruire libri pop-up solo per immagini; piccoli silent book creati con le loro mani.
I laboratori creativi di costruzione del libro pop up, possono trattare qualsiasi argomento, a vari livelli di difficoltà, tanto per citarne alcuni:
- Il sistema solare
- Il riscaldamento globale
- L’ immigrazione
- Le fasi della luna
- La fattoria
- Il mare
- L’ Odissea
- Il gioco del calcio
- Il Carnevale
- Il Natale
- La Pasqua
I temi possono essere decisi in accordo con gli insegnanti per far sì che il laboratorio si integri nella didattica scolastica seguendo quindi l’andamento della programmazione.
Questi corsi sono rivolti a bambini dai tre anni in sù, ma naturalmente l’interlocutore di riferimento dovrà essere un insegnante, bibliotecario, direttore di museo, genitore…